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Un racconto sospeso tra leggenda e realtà da 580 anni
Proprio in questi giorni a Cervia si è svolto lo Sposalizio del Mare, ne hai mai sentito parlare?
Lo Sposalizio del Mare di Cervia è una festa antica che si ripete ogni anno dal 1445, coincide con l’inizio della produzione del sale e della stagione balneare, portando così a tutti un augurio di buon raccolto.
Questa festa trova origini in un racconto sospeso tra leggenda e realtà.
La vicenda ha come protagonista Pietro Barbo, vescovo di Cervia, poi divenuto Papa Paolo II. Il giorno dell'Ascensione del 1445, di ritorno da un'ambasciata a Venezia, fu sorpreso in mare da una tempesta. La storia narra che il Vescovo placò le acque, portando così in salvo nave ed equipaggio, con la preghiera e la benedizione dell’acqua dopo aver gettato in mare il suo anello.
I cervesi decisero così di ripetere ogni anno lo Sposalizio del Mare per ricordare quell’avvenimento.
Questo rito, che si svolge ancora oggi al pomeriggio dell’Ascensione, si apre con la Messa solenne in Duomo. Al suono delle campane della Cattedrale, esce il Vescovo dalla chiesa, la banda musicale inizia a suonare e un corteo di figuranti in abiti quattrocenteschi accompagna il Vescovo e le autorità cittadine verso il porto.
Il Vescovo sale sulla barca, accompagnato dalle autorità civili e dagli spettatori suddivisi in altre barche, esce in mare aperto, prende l’anello con inciso “Cervia Sposalizio del mare, anno..” e dopo aver pronunciato le parole di rito “...Benedici queste acque, le navi che le solcano, i remiganti, i nocchieri, gli uomini, le merci…’’, lo getta in mare legato ad un nastro.
I nuotatori subito si tuffano per ripescarlo. e colui che lo trova, diventa così il proprietario e potrà tenerlo come ricordo o usare come fede nuziale quando si sposerà.
Ripescare l’anello è di buon auspicio per la pesca e la stagione turistica.